O di chiedere udienza al capo che non ha intenzione di darci retta. O di aspettarci consigli pratici dall’amico con la testa fra le nuvole. O di pretendere un pep talk dalla collega che è una disfattista seriale. O di cercare sicurezze nella libera professione. O di rincorrere libertà nel lavoro subordinato.
Non sono loro a tradirci, siamo noi che ci rivolgiamo alle persone o ai contesti sbagliati. Da cui ci sentiamo incompresi, delusi, oltraggiati: perché non ci danno quello che vogliamo?
Piuttosto: perché continuiamo a rivolgerci a loro per vedere soddisfatte le nostre esigenze? Il controllo lo abbiamo su di noi, non sugli altri.
Quindi, se decidessimo di andare noi incontro a qualcuno o a qualcosa in grado di darci quel che ci serve?